Immigrazione, al via il Progetto Pueri: fino a febbraio 2018 i minori stranieri non accompagnati saranno seguiti dall’arrivo in hotspot da team professionali costituiti da assistenti sociali e psicologi con il supporto di mediatori culturali

I minori stranieri non accompagnati – che vengono accolti negli hotspot di Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto – dal 28 giugno scorso vengono seguiti da un team specialistico composto da un assistente sociale e uno psicologo, coadiuvati da un mediatore culturale. Un primo colloquio di valutazione della situazione del minorenne verrà effettuato al suo arrivo in hotspot e la stessa équipe incontrerà il minore, per altre tre volte, nella struttura di prima accoglienza. Con l’attivazione tempestiva di interventi di child protection si vuol garantire il perseguimento del supremo interesse del minore e contrastare il fenomeno degli allontanamenti volontari a cui consegue il rischio della loro scomparsa, con la potenziale esposizione al pericolo di sfruttamento, abuso e coinvolgimento in attività criminose.

Il supporto ai minori, l’ascolto delle loro aspettative, dei loro bisogni, delle loro speranze e il monitoraggio della situazione avverrà attraverso colloqui professionali, con il supporto di una scheda di valutazione ed altri strumenti appositamente predisposti. Si tratta di una sperimentazione che coinvolge parte dei minorenni che arrivano nel nostro Paese. L’esito positivo della sperimentazione potrebbe rendere l’intervento sistematico, garantendone la fruibilità a tutti i minori accolti negli hotspot.

L’iniziativa del Ministero dell’Interno – approvata dalla Commissione Europea e finanziata con risorse del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione ( FAMI) – è denominata Progetto PUERI ed è gestita dalla Fondazione nazionale degli Assistenti sociali e dal Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo (CIES), per quanto riguarda i mediatori culturali. Gli assistenti sociali e gli psicologi impegnati nelle attività sono stati selezionati tra professionisti che operano da tempo nel settore e sono coordinati da responsabili nazionali di progetto. Uno stretto raccordo con le Prefetture di riferimento (Agrigento, Ragusa, Trapani e Taranto) sarà garantito dall’attività delle unità operative presso le quattro sedi prefettizie che assicureranno uno stretto collegamento tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti in un’attività di elevato livello specialistico e complessità.