Progetto NEAR: il terzo meeting di studio e formazione

Il terzo incontro di studio e formazione del progetto “NEAR”[1], finanziato dal programma Interreg Europe, si è svolto dal 20 al 23 maggio, nella città di Lahti, nella regione finlandese del Pàijat-Hàme. Alla presenza delle delegazioni della Navarra, del Belgio, della Repubblica Ceca e dell’Italia, rappresentata dalla Fondazione Nazionale degli Assistenti sociali (FNAS), la Finlandia ha messo in campo un numeroso staff selezionato dai Servizi per il Benessere della Regione e dalla LAB – Università di Scienze Applicate. Dopo il Consortium Meeting, che ha aperto i lavori con il consueto scambio di informazioni tra i partner, la prima “study visit” ha riguardato l’Hakamaa Farm, che rappresenta un modello di servizi che la Regione mette a disposizione delle persone con disabilità. Si tratta di una rete di fattorie in grado di ospitare beneficiari singoli, con bisogni speciali in tema di disabilità mentale, ma con disturbi di media e lieve entità e un discreto livello di autonomia, o accompagnati dal nucleo familiare. La metodologia applicata si basa sul “green care – farm”, che prevede attività legate all’ambiente e alla natura, diffusamente rappresentati da vaste aree forestali e da numerosi laghi, e sulla formazione dei peer coaches, per trasformare i “clients con bisogni speciali” in istruttori di nuovi beneficiari. Una peculiarità dell’intervento è legata alla disponibilità illimitata di spazi che permette di attivare un numero rilevante di fattorie, dando la possibilità agli ospiti di poter restare nelle strutture anche per l’intero arco della vita, attraverso un accompagnamento senza tempo. Completano i servizi per le persone con disabilità le proposte di housing and rehabilitation sostenute dalla “Social-psychiatric Foundation of Pàijàt-Hàme” che fornisce, nell’ambito del progetto “Mente-services”, attività di orientamento e mette a disposizione una serie di cottages per le residenzialità temporanee.

Il “learning event” è collegato alla presentazione di diversi Bachelors of Social Services promossi dalla LAB University of Applied Sciences, in gran parte basati sulle tecnologie che ruotano attorno alla simulazione. Si tratta di una metodologia avviata nel 2019 a supporto e completamento delle skills professionali di operatori con competenze integrate, sociali e cliniche, che utilizzano spazi attrezzati per simulare diverse tipologie di intervento.[2]

La successiva “study visit” è stata introdotta dal Finnish Institute of Health and Welfare e ha riguardato un modello di misurazione dei livelli di inclusione. “ESIS”, ovvero the Experiences of Social Inclusion Scale, permette di valutare ciascuna esperienza attraverso una serie di dieci indicatori che ne determinano la compatibilità con i diversi processi di inclusione in atto, fornendo all’intervento una validazione scientifica. Il sistema è attualmente praticato in ambito sociosanitario.

L’ultimo studio in programma ci ha visto ospiti dell’Istituto della Diaconia di Lahti, un’organizzazione diffusa a rete in tutta la Finlandia che rappresenta il forte spirito luterano della comunità nazionale. Strutturato all’interno di un’area diffusa, il “Dila Campus” è suddiviso in dipartimenti che interagiscono tra loro, svariando dalla prima accoglienza, in particolare di stranieri, giovani e anziani in difficoltà, all’offerta di opportunità di lavoro nei settori della cura del verde, della vendita di abiti, della distribuzione di alimenti e della cura della persona. Il metodo utilizzato rientra nel campo dell’economia sociale circolare, all’interno della quale chi riceve aiuto deve a sua volta diventare fornitore di servizi per la comunità, mettendo a disposizione il proprio tempo e le risorse di cui dispone. A chiusura del Meeting, lo staff della FNAS, composto dalle ricercatrici Alessandra Terenzi e Valentina Pantaleo e dal Coordinatore di progetto, Renato Briante e supportato a distanza da Carla Belluardo, ha condotto i lavori del Peer Review Workshop, che ha coinvolto gli stakeholders locali e i rappresentanti del partenariato, con l’obiettivo di ricondurre le diverse esperienze condivise ad un comune denominatore di trasferibilità nei diversi contesti europei. Utilizzando le tecnologie offerte dalla piattaforma digitale “Padlet”, i Paesi partecipanti hanno potuto interagire rispondendo ai quesiti, sulla base dei quattro indicatori di valutazione individuati dalla Fondazione, in modo da facilitare la successiva compilazione dei report di missione, ciascuno in corrispondenza del proprio ruolo e delle proprie competenze, e favorire la creazione di una “banca comune europea” delle buone pratiche, a disposizione delle comunità professionali dei social worker.


[1] New sociAl seRvices: innovative tools and skills for person-centered and community-based social models. Programma Interreg Europe 2021-2027.

[2] https://www.theseus.fi/handle/10024/264676