Quale ruolo possono avere i care leavers nella formazione degli operatori sociali e degli educatori (e non solo)? Come si comunica il leaving care e come i care leavers vorrebbero essere visti e trattati dai media? Quali i ruoli dell’Università, delle istituzioni e delle associazioni?
La presidente della Fondazione degli assistenti sociali ha moderato il terzo webinar organizzato da Agevolando per riflettere sul libro “Care leavers. Giovani, partecipazione e autonomia nel leaving care italiano”.
“Occuparsi di advocacy è uno degli aspetti che danno senso e prospettiva all’attività professionale degli assistenti sociali – ha detto Silvana Mordeglia – e affiancare i ragazzi e i giovani nei loro percorsi fuori famiglia significa anche promuovere la loro esperienza perché divenga patrimonio per il miglioramento delle competenze dei professionisti, degli stakeholder e delle politiche”.
Hanno presentato il libro:
- Silvia Sanchini (Educatrice e comunicatrice) «La sfida di comunicare i care leavers e il leaving care»
- Silvia Fargion (Università di Trento) «Quando i care leavers diventano formatori»
- Samantha Tedesco (SOS Villaggi dei Bambini Italia) «Investire nella formazione sulla transizione: l’esperienza di SOS Villaggi dei Bambini»
Ne hanno discusso: Silvio Premoli (Garante per i diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza del Comune di Milano), Barbara Rosina (vice presidente CNOAS), Luca Attanasio (Giornalista), Stefano Marra (Agevolando)