Una dinamica rete di sportelli nell’Agro Pontino e a Roma per orientare e offrire alternative sostenibili al lavoro irregolare e contrastare il fenomeno dello sfruttamento in agricoltura di cittadini di paesi terzi.
Questo tra gli obiettivi del progetto di prevenzione e contrasto al caporalato – che ha avuto i finanziamenti del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 (FAMI) – per l’integrazione socio lavorativa e per prevenire e contrastare il caporalato al quale partecipa la Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali.
L’obiettivo sarà realizzato attraverso l’attivazione di reti territoriali, la connessione e la riorganizzazione di conoscenze nel mondo dell’agricoltura e dei servizi alla persona (pubblici e non profit) e l’inclusione attiva dei beneficiari.
Gli sportelli operano in rete con un Team di Accompagnamento all’Inclusione (TAI) per facilitare l’accesso ai servizi alla persona e del lavoro; coordinare la progettazione, partecipata dalle imprese, di interventi integrati per il potenziamento delle competenze e delle specializzazioni professionali come antidoto allo sfruttamento e alla stagionalizzazione.
Saranno attivati gruppi di studio di esperti e una ricerca quali-quantitativa per mettere insieme diversi punti di vista sul fenomeno del caporalato e individuare strumenti di contrasto con l’obiettivo di costruire Linee Guida utili alla progettazione per l’inclusione attiva in agricoltura sociale
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