Cosa ci lascia quell’alluvione: Fnas al convegno del Croas Emilia Romagna

“C’eravamo, abbiamo lavorato, abbiamo imparato cosa fare meglio. Tutto ciò farà parte delle nostre ricerche, dei nostri studi perché, la prossima volta, le e gli assistenti sociali abbiano strumenti e organizzazione sempre migliori per rispondere all’emergenza”.
Silvana Mordeglia, nella doppia veste di presidente della Fondazione degli assistenti sociali e di vicepresidente di A.S.Pro.C ( Assistenti sociali per la Protezione Civile) è intervenuta a Bologna all’evento “Ad un anno dall’alluvione” organizzato a Bologna dal Croas dell’Emilia Romagna.
Con, tra gli altri, la presidente emiliana Maria Chiara Briani, le presidenti nazionale e regionale di A.S.Pro.C, Monica Forno e Gloria Maini, politici e assistenti sociali delle aree interessate dall’alluvione – prima il 2 e 3 maggio e poi il 16 e 17 maggio del 2023. In soli 17 giorni sull’Emilia Romagna si sono riversati 350milioni di metri cubi di acqua travolgendo circa 800 chilometri quadrati di territorio, interessando oltre 100 comuni e sette diverse Province – il convegno bolognese è stato un momento di ricordi e proposte.
“Fondazione – ha detto Mordeglia – svolge il suo compito di riflessione, ricerca, formazione per ogni assistente sociale. Con la nostra collana, grazie alla collaborazione di colleghi e colleghe, docenti e ricercatori, abbiamo fornito strumenti di conoscenza e indagine su temi importanti che toccano la nostra professione: dalla violenza contro di noi al lavoro durante la pandemia, dalle questioni di genere alla tutela dei minorenni, dalla genitorialità al Terzo Settore… In stretta collaborazione con A.S.Pro.C., partendo dall’esperienza sul campo, analizzeremo le situazioni già affrontate, le difficoltà e i successi incontrati anche nei giorni dell’alluvione dell’Emilia Romagna. Vorremmo che non ce ne fosse più bisogno, ma forse ci toccherà esserci di nuovo e sarà meglio avere l’organizzazione e gli strumenti giusti”.