DA TORINO A LOCRI BAMBINI, GENITORI, INSEGNANTI INSIEME PER “IL BUON INIZIO” Al via il progetto con Fnas e Save The Children capofila

Dal primo luglio 2022 ha preso avvio il progetto “Il buon inizio. Crescere in una comunità educante che si prende cura”. Finanziato dal programma “Comincio da Zero” dell’Impresa sociale con i Bambini, presenta un partenariato diffuso che vede, oltre alla FNAS, Save the Children nel ruolo di capofila, il Dipartimento di Scienza dell’Educazione dell’Università di Bologna, le cooperative sociali Vides Main, Santi Pietro e Paolo Patroni di Roma, Civitas Soli, Ker, i comuni di Moncalieri (To), San Luca (Rc), Tivoli (Roma), il Distretto sociosanitario Locride (Rc), gli Istituti comprensivi De Amicis – Maresca di Locri, San Luca – Bovalino, Tivoli 3 e l’ACP Lazio – Associazione culturale pediatri.

 Il Buon Inizio si rivolge direttamente a 285 bambini nella fascia 0-3 anni, 720 minori compresi tra 3 e 6 anni, 787 genitori, 158 insegnanti ed educatori, 177 minori stranieri, 60 minori BES e DSA e, tra le altre cose, prevede la definizione di 14 protocolli di rete e l’introduzione di 4 servizi educativi integrati.

 L’obiettivo del progetto, che terminerà il 30 giugno del 2025, è quello di avviare nei territori che presentano diverse tipologie di vulnerabilità educative nella popolazione minorile, educativa integrativa di qualità, laboratori di potenziamento cognitivo, percorsi personalizzati di supporto ai bambini, attraverso referral mirato e presa in carico integrata, accompagnamento alle donne in gravidanza e empowerment genitoriale.

La FNAS ha il compito di formare assistenti sociali nei territori previsti dal programma, intervenendo contemporaneamente nell’area delle competenze relative alla fascia 0-6 anni e nella funzione di coordinamento dei servizi territoriali, favorendo un collegamento virtuoso tra equipe multidisciplinari, Terzo Settore e altri attori, per favorire una programmazione strategica delle risorse e degli interventi e una modellizzazione delle procedure e del sistema di presa in cura.

La durabilità del progetto poggia molto sulla crescita strutturale dei servizi sociali professionali che rappresentano un livello essenziale (LEPS) del sistema sociale territoriale e, in particolare, sulla capacità dell’assistente sociale di valorizzare il ruolo e le funzioni della propria comunità professionale per aumentare le opportunità di accrescimento e aggiornamento continuo delle competenze, di condivisione e scambio delle esperienze e di gestione delle reti multilivello.