Istituita dall’Unesco nel 1967 e celebrata ogni anno l’8 settembre, la Giornata Mondiale dell’alfabetizzazione 2021 è dedicata a “L’alfabetizzazione per una ripresa incentrata sull’uomo: ridurre il divario digitale”.
I processi di alfabetizzazioni sono uno strumento fondamentale per migliorare la condizione sociale, rendere esigibili i diritti e partecipare al progresso. Dei 750 milioni di persone che nel mondo non sanno né leggere né scrivere, le donne e i bambini sono i più numerosi: a quei 750 milioni sono precluse le possibilità di accedere all’istruzione e alla emancipazione, economica e sociale.
La pandemia da Covid-19, con le conseguenti chiusure delle aule scolastiche, è stata causa di un peggioramento delle disuguaglianze in termini di accesso e opportunità di apprendimento. La scuola a distanza non è stata accessibile, in Italia, ad oltre un milione e mezzo di studenti. Nel mondo sono state esclusi dai sistemi digitali di apprendimento milioni di persone, tra adulti e giovani, discriminati per etnia, condizione economica, stato sociale, posizione geografica.
Il divario digitale rischia di alimentare questa stessa discriminazione anche sulle possibilità di trovare un lavoro. La connessione a Internet ha ormai un forte impatto su attività come l’istruzione, la sanità, la lotta alla povertà, la possibilità di creare lavoro. Essere o meno in grado di interagire con la tecnologia, vivere in Paesi o in aree geografiche con carenza di infrastrutture o in assenza di connettività può cambiare le vite di milioni di esseri umani, non soltanto nelle aree più povere del mondo, ma anche qui da noi. Chi è escluso dai processi di alfabetizzazione e dalla formazione non ha, come sancisce la nostra Costituzione, la possibilità di raggiungere i più alti gradi di istruzione che devono essere garantiti a tutte e tutti indipendentemente da dove si è nati o dalla condizione economica della loro famiglia.
Come assistenti sociali conosciamo bene la difficoltà di chi vive senza l’opportunità di migliorare la propria condizione. Senza la possibilità di leggere e comprendere i veloci e radicali cambiamenti della società contemporanea e del mondo del lavoro, milioni di famiglie resteranno prigioniere della povertà e dell’isolamento. Durante la pandemia abbiamo raggiunto migliaia di famiglie in condizione di fragilità, persone con disabilità, anziani soli, bambini senza strumenti idonei per restare al passo con le lezioni a distanza. Abbattere il divario digitale è necessario per consentire a tutti il diritto ad una vita piena. Alfabetizzazione, accesso alle tecnologie e connessione alla Rete sono oggi strumenti che insieme possono ridurre disparità e disuguaglianze sociali.
Siamo tutti chiamati ad un impegno che favorisca una maggiore e più giusta diffusione di processi di alfabetizzazione inclusivi, compreso il diritto alla connessione che, proprio la pandemia, ci ha dimostrato essere fondamentale strumento di uguaglianza.