Ricordare ciò che è stato oggi serve più che mai, mantenere viva la memoria dell’Olocausto è necessario per proteggere la giustizia e la verità e consegnarla alle future generazioni. Col passare degli anni e con l’esaurirsi di testimonianze dirette, diventa sempre più rilevante commemorare la Giornata della Memoria. Il “non dimenticare” consente di lavorare sempre di più in un’ottica inclusiva e di accoglienza. Il “non dimenticare” è necessario per crescere nella cultura della convivenza pacifica e del rispetto. Gli orrori della guerra avvengono ancora oggi e non si può permettere che nella nostra società soffi il vento dell’odio, che vengano perpetrate forme di segregazione, emarginazione e abbandono. C’è chi continua a negare nonostante siano stati contati più di 15milioni di morti e ci siano migliaia di testimonianze di sopravvissuti agli orrori dell’Olocausto. La complicità e l’indifferenza, ieri come oggi, verso ogni forma di violenza, abuso, odio ed emarginazione, non possono essere tollerate.
Ogni assistente sociale, richiamando i valori della Costituzione italiana e della Dichiarazione universali dei diritti umani contenuti anche nel Codice deontologico, svolge la propria azione professionale senza fare discriminazioni e riconoscendo le differenze di età, di genere, di stato civile, di orientamento e identità sessuale, di etnia, di cittadinanza, di religione, di condizione sociale e giuridica, di ideologia politica, di funzionamento psichico o fisico, di salute e qualsiasi altra differenza che caratterizzi la persona, i gruppi o le comunità.