Programma FAMI Ministero del Lavoro, Dipartimento Immigrazione. Capofila è la cooperativa Kairos di Roma e con la FNAS e il CNOAS hanno aderito al partenariato AGCI Agrital, Confagricoltura, Comune di Sabaudia, Centro Astalli, CIR, Agenzia Scalabriniana, Confraternita delle Stimmate, ENAPRA, Fattoria solidale del Circeo, Progetto Diritti, Associazione Dokita. Il progetto si pone l’obiettivo di offrire alternative sostenibili al lavoro irregolare, contrastando il fenomeno dello sfruttamento in agricoltura di cittadini di paesi terzi. Tale obiettivo è perseguito attraverso l’attivazione di reti territoriali ibride, che facilitano la connessione e la riorganizzazione di conoscenze nel mondo dell’agricoltura e dei servizi alla persona (pubblici e non profit) per l’inclusione attiva dei beneficiari. Al fine di favorire l’emersione del fenomeno il progetto attiva campagne di sensibilizzazione delle comunità locali e crea una rete di Sportelli in Agro Pontino e a Roma, per interventi di engagement e orientamento dei beneficiari. Tali Sportelli operano in rete con il TAI, un Team di Accompagnamento all’Inclusione, che a) facilita l’accesso ai servizi alla persona e del lavoro e b) coordina la progettazione, partecipata dalle imprese, di interventi integrati per il potenziamento delle competenze e l’inserimento in agricoltura per diversi target di beneficiari (età, genere, appartenenza culturale, risorse, motivazioni), utilizzando la specializzazione professionale come antidoto allo sfruttamento e alla stagionalizzazione. L’attivazione di gruppi di studio di esperti e una ricerca-quali quantitativa partecipata sono volti a favorire l’interazione di diversi punti di vista sul fenomeno e degli strumenti per contrastarlo, con l’obiettivo di costruire Linee Guida utili alla progettazione per l’inclusione attiva in agricoltura sociale. E’ stata firmata la Convenzione e il 18 gennaio sono iniziate le attività, programmate fino al 31 dicembre ma con la possibilità di avvalersi di una proroga da 6 a 12 mesi.