Che la Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali rivesta un ruolo fondamentale nella ricerca sulla professione lo dimostra anche la folta presenza di studi proposti alla CIRSS 2024 in corso da ieri a Lecce. La partecipazione e gli interventi di ricercatrici/ricercatori di Fnas – sulla violenza di genere e sulla lezione del Covid 19 – i saluti inaugurali della presidente Silvana Mordeglia e il suo approfondimento sul tema del Leps Supervisione, stanno caratterizzando la quarta Conferenza Italiana sulla Ricerca di Servizio Sociale che si conclude domani.
“La ricerca è un elemento fondamentale per la conoscenza di cui necessita il servizio sociale – ha detto giovedì – Costruire quadri globali del contesto in cui l’assistente sociale esercita la professione, è elemento indispensabile per l’orientamento dell’azione professionale nelle diverse situazioni pratiche che si presentano (…). Fondazione è in campo per promuovere in sinergia con l’Ordine e con SociSS lo studio e la ricerca. Per supportare la professione in territori nuovi, per guardare avanti verso direzioni inedite ed essere pronta a rispondere con competenze sempre più specifiche all’altezza delle sfide”. La presidente Fnas è intervenuta oggi anche al simposio sul Leps Supervisione di cui Fnas, su mandato del Cnoas, fornisce l’assistenza tecnica al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel suo speech “I percorsi di supervisione: un’indagine esplorativa” durante l’affollato e interessante convegno: “Fare la supervisione in Italia: attori, processi e ricerche empiriche”, Mordeglia ha presentato lo stato dell’arte. “Il nostro – ha detto – è un lavoro di accompagnamento, approfondimento e analisi dati per poter conoscere e, attraverso la conoscenza. migliorare l’azione. Il Leps supervisione è un processo, che, per caratteristiche, è unico in Europa, per questo è importante esserci e accompagnare le attività con valutazione in itinere. Abbiamo percorso e stiamo percorrendo l’Italia per accertarci che questo livello essenziale arrivi a toccare e migliorare la professionalità di ogni assistente sociale”.