Per la terza volta, con il progetto TU. M.I. V.eDI. (Tutela Minori Immigrati da Violenza e Disagio), in meno di un anno e mezzo, la Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali, si aggiudica le risorse del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI,) istituito nel 2014 con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori sostenendone tutti gli aspetti: asilo, integrazione e rimpatrio.
“E’ il segno – spiega Renato Briante, responsabile della progettazione – che la proposta della FNAS che vede l’assistente sociale come figura centrale sulla strada dell’inclusione, viene considerata, anche alla luce dei progetti Co.Efficienti e Radix che abbiamo attivato dal luglio 2019, importante per raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Di TU. M.I. V.eDI. che si pone come fine la governance dei servizi, è capofila la FNAS in partenariato con il Dipartimento di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma, il Consorzio Solidalia di Trapani e la cooperativa Oasi di Roma.
Hanno aderito al progetto l’Assessorato della Famiglia e delle Politiche sociali della regione Sicilia, il comune di Trapani, la Fondazione AS Sicilia, il CROAS Sicilia, il comune di Firenze, il CROAS Toscana, ANCI CITTALIA e il Ministero della Giustizia.
Il progetto intende consolidare il sistema centrale e territoriale volto al rafforzamento della prevenzione e al contrasto della violenza nei confronti dei minori stranieri. La figura dell’assistente sociale diventa, di fatto, il punto di incontro tra un livello nazionale, rappresentato dal CNOAS e i diversi localismi, coordinati dai rispettivi Consigli regionali dell’Ordine.
La partecipazione attiva a programmi di intervento multilivello rivolti a immigrati, in particolare con il Ministero dell’Interno e della Salute, ha permesso agli assistenti sociali di raggiungere livelli di specializzazione nella presa in carico dei minori e di sperimentare strumenti per l’emersione precoce delle vulnerabilità.
Attraverso la Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali è possibile incrociare le esperienze dei professionisti nelle attività quotidiane svolte nei servizi professionali di Ambito, nelle aziende sanitarie, nelle Prefetture, presso gli uffici di servizio sociale per minorenni, nelle comunità e nel privato sociale.
Tutto questo al fine di conferire alla rete professionale un sistema procedurale in grado di garantire omogeneità di intervento in tutte le aree del Paese, assicurando pari trattamento a tutti i beneficiari.
Costituiscono obiettivi del progetto:
a) Creare una rete di referenti territoriali che operano con la Fondazione a favore degli ambiti locali e delle Regioni attivando in ogni area provinciale delle figure di riferimento con funzione di help-desk informativo, di orientamento e di formazione per i loro colleghi in modo da orientare, indirizzare e uniformare, sui rispettivi territori, strategie e prassi operative multiagency e multilivello nell’individuazione e nel contrasto della violenza sui minori stranieri.
b) Rafforzare le competenze dei referenti territoriali sul tema della violenza e del trauma, con specifici approfondimenti sui minori stranieri, sugli strumenti teorici e operativi utili a riconoscere il trauma e a gestirlo e a migliorare la capacità di prevenire e contrastare la violenza nei confronti dei minori stranieri.
c) Sperimentare modelli operativi ad elevata specializzazione volti a potenziare la capacità degli assistenti sociali di attivare una maggiore integrazione tra le molteplici componenti del sistema preposto al contrasto e alla prevenzione della violenza sui minori e di migliorare, attraverso comuni prassi di lavoro e nuovi strumenti, la presa in carico dei minori.
d) Mettere a sistema e rendere disponibile, anche agli altri territori, l’intervento sperimentato in modo da potenziare la capacità del progetto di attivare una comunità di pratiche.