E’ online la FAD del percorso formativo del progetto della Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali “Tu.M.I.V.eDi.! Tutela dei Minori Immigrati da Violenza e Disagio”, finanziato dal FONDO ASILO, MIGRAZIONE e INTEGRAZIONE (FAMI) 2014-2020 su una linea specificamente dedicata al capacity building per la governance dei servizi.
Le e gli assistenti sociali potranno accedervi attraverso la propria area riservata, il codice ID è 44411. E’ stato riconosciuto l’accreditamento di 25 CF, di cui quattro deontologici.
Obiettivo del percorso è restituire agli assistenti sociali elementi utili per cogliere i segnali di minori stranieri potenzialmente a rischio o vittime di abusi e disagio.
La violenza sui minori stranieri è un fenomeno particolarmente latente, difficile da indagare e quantificare se non laddove diventi eclatante ed esplicito come nei casi di bullismo e cyberbullismo. Ma in realtà le forme di maltrattamento sono molteplici e vanno dalla violenza fra pari a quella in famiglia (assistita o subìta) alla discriminazione istituzionale che si compie, ad esempio, nei confronti dei nati in Italia, immigrati da nessun Paese, ma considerati stranieri.
Al 1° gennaio 2020 erano un milione e 78mila i minorenni non italiani iscritti nelle anagrafi comunali, cioè un quinto della popolazione straniera in Italia, il 50% con meno di 7 anni. Si tiene a sottolineare che il target di minori stranieri più conosciuto nell’ambito dei servizi sociali, quello dei MSNA, è una parte molto modesta di questa popolazione (a giugno 2021 i minori stranieri non accompagnati nel sistema di accoglienza erano 7.802), mentre la violenza sui minori stranieri riguarda una parte numericamente importante della gioventù che vive in Italia.
Il progetto Tu.M.I.V.eD.I.! ha previsto da dicembre 2021 a gennaio 2022 un corso per 120 assistenti sociali, uno per ogni provincia italiana, strutturato in 3 moduli per un totale di 25 ore, corredato da 4 worklab partecipativi online. L’obiettivo raggiunto è stato porre le basi per la costruzione di una rete nazionale di professionisti che si occupi innanzitutto di indagare il fenomeno nello specifico delle comunità e quindi prevenire gli abusi e prendere in carico le vittime, ma anche proporre un modello di intervento strutturato tramite accordi e protocolli con altri attori locali per la messa a sistema delle azioni.
Il percorso è stato seguito con molto interesse dagli assistenti sociali, stimolati all’attivazione dalla collaborazione fra la FNAS e i CROAS: ciascun Consiglio Regionale dell’Ordine ha designato un rappresentante con il compito di seguire la formazione e i worklab, supervisionando il gruppo dei referenti della stessa regione per immaginare e programmare insieme le azioni che daranno vita alle reti provinciali e regionali per il contrasto alla violenza su minori stranieri.
La formazione, resa disponibile online sul sito del CNOAS, oltre a rispondere agli obiettivi di empowerment degli assistenti sociali, si pone come aggregatore di ulteriori professionisti interessati a collaborare alla rete nazionale che si sta costruendo. Anche tramite iniziative promosse dai Consigli regionali, alcuni dei quali si propongono di istituire appositi tavoli sul tema, gli a.s. potranno costruire nelle province di appartenenza un network locale per il supporto alle vittime di violenza, conclamate e potenziali, avendo uno sguardo preparato e professionale pronto a riconoscere situazioni problematiche o a rischio e un patrimonio di contatti e collaborazioni a livello locale, realizzando le specifiche potenzialità dell’assistente sociale come broker, costruttore e garante di reti locali di welfare generativo.
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